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sabato 5 gennaio 2019

Capitolo 2: Le Paludi - PARTE 2


Il tenente in coda al gruppo incalzava gli uomini nel proseguire lungo il sentiero montuoso, urlava ordini a destra ed a manca mentre cercava di recuperare un soldato che faticava a rialzarsi
- Lasciate le carrozze! Proseguite a piedi! - Urlò in direzione degli apripista quando fu interrotto da un rumore liquido di carne strappata e sangue schizzato in giro.

La nuvola di fumo e detriti che si era sollevata inizialmente cominciò a calare come un tetro sipario, scoprendo l’imponente figura di un troll di montagna che teneva ancora fra le mani dei brandelli di carne appartenenti a due soldati. Sporco di sangue e detriti, la creatura fissò gli occhi porcini sul militare che aveva di fronte cominciando a muoversi e mentre la grossa figura ondeggiava bramando ulteriore carne umana, lasciò scoperta alle spalle una enorme voragine con la quale aveva causato la caduta della carrozza e parte della scorta.

Eseguendo i movimenti con un automatismo che non lasciava spazio ad interpretazione, quattro soldati crearono un muro di sbarramento cominciando a scoccare dardi in direzione del mostro. Il troll dapprima urlò rabbioso, poi cominciò a strapparsi via i dardi dal corpo come se fosse più tediato che altro pronunciando alcune parole in un linguaggio primitivo ed incomprensibile. Ad un cenno del tenente i soldati riposero le balestre e raggiunsero il resto della compagnia in fuga, poi il militare estraè la spada e si pose in posizione di lancio, come un giavellotto. Quando il troll fu finalmente a portata, Felix spinse in avanti la spalla lanciando l’arma di punta proprio in mezzo alla fronte del mostro. La lama impattò contro la pelle spessa e grigiastra, aprendo il varco ad una fontana di sangue denso e scuro, arrivando a trovare l’uscita dall’altra parte del cranio. La creatura restò un attimo ferma prima di cadere di spalle e l’impatto fu talmente violento che la terra tremò di nuovo e la lama schizzò via spaccata in due parti.

La compagnia restò per qualche lungo secondo in silenzio ed immobile, come se fosse sospesa, poi ad un tratto ruppe la stasi acclamando il militare con un applauso. Gerard accorse seguito da un paio di soldati, il volto teso - Non c’è nulla da festeggiare, alcuni dei vostri commilitoni sono morti mentre altri dispersi chissà dove -
Gli uomini ammutolirono ed il tenente che intanto recuperava un’altra arma, sembrava essere piuttosto atarassico - Sono soldati - sentenziò come se non vi fosse altro da aggiungere, e di nuovo la voce dei soldati si alzò ma stavolta non per festeggiare, era allarme, il troll era di nuovo in piedi.

- Presto! Dobbiamo toglierci da questo sentiero! - Urlò Felix digrignando i denti quando padre George gli si aggrappò al braccio per tirarlo via
- Lo so che vuoi fare, pazzo d’un soldato, ma questa creatura è in grado di smembrarti in pochi secondi e non otterresti nulla -
Il militare, arma in pugno, grugnì rabbioso e poi annuì cominciando ad arretrare indietro insieme al chierico, intanto i soldati perseguivano nel bersagliarlo con le balestre, guadagnando giusto qualche istante quando il dardo incontrava il volto del troll.

Con il proseguire della ritirata, George si trovò affiancato da una figura più bassa e tozza che, in controtendenza con gli altri, restava ferma facendo avvicinare il mostro, era Ugard.

- Maestro! Ti sei forse bevuto il cervello? E dove sta la tua scorta? - Gerard mentre inveiva provò a tirarlo con sé inutilmente. L’ometto appariva piuttosto tranquillo mentre rovistava nel suo borsone a tracolla, si sistemò gli occhialini e posò le iridi curiose sul troll.

- Non credevo di poter vedere un troll montano vivo e così da vicino - Mormorò quasi affascinato mentre versava il contenuto di una fiala in un’ampolla vuota, simile ad acqua - L’ultima volta fu anni or sono, ero studente all’accademia, vidi lo scheletro e le rappresentazioni sui manuali di questi esseri. Sono creature antichissime che ignorano danni e malattie - Detto ciò, versò nell’ampolla un liquido nero e denso, accompagnato con della polvere grigia - Bizzarro il fatto che fossero date per estinte nei nostri territori e ce lo ritroviamo qui, forse è vero che quell’elfo porta sfortuna - Alla fine della frase Ugard era completamente immobile, trattava il contenuto di quell’ampolla che si mescolava quasi da solo, come fosse una reliquia - Vediamo, dovrebbe andare così - Dopo una rapida considerazione lanciò il composto che andò ad impattare verso il mostro, ne susseguì un’esplosione contenuta ed il troll prese fuoco. L’attacco causò ulteriori vibrazioni ed il sentiero di montagna sembrò quasi cedere, costringendo il gruppo ad una fuga rocambolesca, consci del fatto che il troll sebbene gravemente ferito si sarebbe comunque ripreso.

Il tenente insieme al suo pugno di uomini con il chierico e lo studioso, si fiondarono ormai senza più carri né cavalli su di una discesa sdrucciolevole che andava verso la valle, alle loro spalle una piccola frana cancellò quel che restava del sentiero dove erano poc’anzi con il troll, bloccando definitivamente la strada. Gli uomini si fermarono ancora una volta, sfiniti ma con la dolce promessa della valle che li avrebbe portati in qualche sosta sulla carovaniera che collegava i centri abitati del regno.

Nemmeno il tempo di riprendere fiato, il tenente sollevò lo sguardo e vide Pax ed Anton affrettarsi davanti a lui sputando persino i polmoni

- Signore! - esclamarono con disperazione - Finalmente vi abbiamo trovati! Artan e Jonas sono in palude a cercare l’elfo, dobbiamo scappare subito là prima che cali la notte!  

Felix e gli altri si guardarono in faccia perplessi - Scappare? - si chiesero quasi all’unisono cercando di collegare l’azione con la ricerca degli altri due commilitoni ed il prigioniero. I due soldati sopraggiunti non riuscivano più a parlare, annuivano indicando con forza la via verso la palude e spostandosi lasciarono campo visivo a ciò che stava accadendo: Le spalle dei due soldati furono come una sorta di sipario che si aprì nel mezzo ad una carica, svariati trolls si stavano scagliando contro di loro.


3 commenti:

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